Perchè le foglie delle tue piante diventano gialle - Clorosi ferrica
Un anomalo ingiallimento fogliare generalmente provocato da una carenza di ferro, presente nel terreno ma non assimilabile dalla pianta
Il ferro (Fe) è un elemento chimico essenziale per la nutrizione delle piante. È generalmente presente nella maggioranza dei terreni, ma, nonostante ciò, spesso le piante non sono in grado di utilizzarlo.
L'impossibilità della pianta di assorbire dal suolo un quantitativo sufficiente di ferro determina molti squilibri metabolici, primo tra tutti l'incapacità di sintetizzare clorofilla (pigmento che dà agli organi sintetizzanti, foglie e giovani germogli, il tipico colore verde intenso).
La carenza di ferro nelle piante, tecnicamente clorosi ferrica, si manifesta con un sintomo tipico, il colore delle foglie. Le foglie mostrano un colore pallido, dalle tonalità che vanno dal verde stinto, al biancastro fino al giallo. Se vi state chiedendo perché le foglie ingialliscono, la risposta potrebbe essere legata alla clorosi ferrica, il sintomo più evidente di ferro-carenza riscontrabile sulle piante.
Ancora prima che si evidenzino gravi sintomi di ingiallimento e necrosi fogliare la pianta rallenta i propri processi di crescita e sviluppo, si ha un maggiore accumulo di nitrati nei tessuti, i meccanismi fisiologici legati alla fotosintesi e alla produzione di carboidrati lentamente perdono efficienza e diminuiscono le risorse destinate a sostenere la fioritura e l'allegagione. Si ha quindi un più o meno evidente deperimento complessivo che inevitabilmente influenzerà le capacità produttive della pianta.
Quando la manifestazione clorotica è estesa e duratura, si ha la necrosi e il disseccamento della lamina fogliare e una conseguente anticipata caduta delle foglie.
Cosa fare?
Gli interventi più facilmente attuabili sono rappresentati dall'uso di concimi a base di chelati di ferro.
Che cosa sono i chelati di ferro?
I chelati di ferro sono composti organici contenenti ferro, solubili in acqua e assorbibili sia dalle radici che dai tessuti dei giovani rami e delle foglie, per questo si possono utilizzare anche sulle foglie. La presenza di chelati, infatti, favorisce il trasporto degli elementi attraverso la cuticola delle foglie e consente un rapido rinverdimento dei tessuti.
La somministrazione deve essere ripetuta nel tempo; questo perché i chelati di ferro evitano l'insorgenza del sintomo, ma non risolvono definitivamente il problema, così, una volta esauritasi la loro efficacia, il ferro diviene di nuovo inassimilabile e la clorosi si ripresenta.
Meglio prevenire!
Le piante più colpite sono le cosiddette “piante acidofile“, cioè quelle piante che per assorbire in modo efficace i nutrienti (ferro in primis) hanno bisogno di una reazione del pH tendenzialmente acido, intorno a 6 o addirittura a 5.
Non è un caso che nella grande famiglia delle piante acidofile figurano le piante più colpite da clorosi ferrica come l’azalea, l’oleandro, la camelia, l’ortensia…
Non solo piante acidofile, anche piante come gli agrumi possono soffrire molto la clorosi ferrica. Prendiamo l’esempio della pianta di limone. Il limone (come gli altri agrumi) vuole una reazione di pH compresa tra 6,5 e 7,5. Se il pH del suolo aumenta, la pianta smetterà di assorbire ferro. Quindi nel suolo non è presente una carenza di ferro, semplicemente questo elemento non è disponibile a causa dell’aumento del pH.
MAI PIU' FOGLIE GIALLE
Icas Greener, fogliare, è un formulato contenente ferro chelato con EDDHA, per la prevenzione e la cura delle alterazioni fisiologiche dovute a carenza o insufficiente disponibilità di ferro da parte delle piante. La composizione a base di ferro in forma chelata lo rende immediatamente assorbibile dalle foglie e l'effetto si manifesta già dopo alcuni giorni con una spiccata intensificazione del colore di foglie e fiori. Favorisce la colorazione dei fiori e dei frutti, rinforza i germogli ed evita la defogliazione.