Alberi da frutto

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Gli alberi da frutto rientrano tra le coltivazioni più diffuse, per la grande produzione, ma anche per chi ha un orto o un giardino annesso alla propria abitazione.

In agronomia le piante da frutto si dividono generalmente in due classi, a cui appartengono alcuni tra i più importanti alberi da frutto: le pomacee e le drupacee; categoria a parte sono gli agrumi.

Piante pomacee: melo, pero, cotogno….
Piante drupacee: pesco, albicocco, susino, ciliegio..
Agrumi: cedri, limoni, aranci, clementine, mandarini, pompelmi….
Altre piante: fico, kaki, melograno, ulivo..
Fruttiferi rampicanti: actinidia, vite..

La coltivazione degli alberi da frutto richiede cure come la concimazione, la difesa dalle malattie e la potatura.

In questo periodo, con l’arrivo della primavera, gli alberi da frutto riprendono la loro attività. A causa della notevole differenza di temperatura tra suolo e aria le piante hanno bisogno di supporto, al fine di una equilibrata ripresa vegetativa e quindi una abbondante ed omogenea fioritura.




1. Dobbiamo come prima cosa curare il risveglio del terreno, stimolare l’attività radicale e favorire la produzione di nuove radici. Contemporaneamente, favoriremo la ripresa dell’attività microbica del terreno.

Per questo scopo consigliamo l’applicazione del prodotto Active Root. Prodotto vegetale, a base di micorrize, consentito in agricoltura biologica. “La sua formulazione favorisce la vita della pianta aumentando le capacità di assorbimento del suo apparato radicale e la resistenza agli stress ambientali, diminuendo così l’incidenza di eventuali attacchi parassitari. La presenza nell’apparato radicale di microrganismi benigni migliora sensibilmente la qualità dell’area in cui l’albero è “radicato”.




2. Non dimentichiamoci di prenderci cura delle foglie!! Alla ripresa vegetativa sarà opportuno somministrare del ferro assimilabile per prevenire le clorosi e quindi l’ingiallimento fogliare. Di solito la clorosi fogliare si mostra nei terreni calcarei, dove il ferro presente nel suolo è difficile da assorbire per l’apparato radicale.

“Il ferro (Fe) rientra nei processi di biosintesi della clorofilla; è un elemento importante per l’attività di enzimi coinvolti in processi come il metabolismo dei carboidrati, la respirazione cellulare, la riduzione dei nitriti e dei nitrati. La presenza di ferro aiuta la fissazione dell’azoto gassoso atmosferico nel terreno, altro elemento importante per la regolare crescita di piante e alberi. La carenza di Ferro comporta un rallentamento dell’attività vegetativa con conseguente anomalo accumulo di nitrati. Ciò provoca una alterazione del normale processo fotosintetico, a causa dell’incapacità della pianta di sintetizzare la clorofilla e assimilare i nitrati e la comparsa di foglie gialle: “ingiallimento fogliare”.

CHELATI - Il ferro nel terreno può essere assorbito con facilità dalle piante grazie alla presenza di composti solubili, i chelati solubili. Questi ultimi proteggono il metallo (Fe) dai processi di precipitazione che lo rendono indisponibile; risolvono il problema della clorosi in modo piuttosto veloce, in quanto subito disponibili e assorbibili dalle radici. Se ne consiglia un utilizzo regolare. Nei frutteti si possono utilizzare a inizio primavera, con la ripresa dell’attività vegetativa. Per questo scopo consigliamo l’applicazione del prodotto Greener, a base di Ferro (Fe)chelato EDDHSA, consentito in agricoltura biologica.




3. Preoccupiamoci infine di promuovere la fioritura della pianta, con l’obiettivo finale di ottenere buoni e abbondanti raccolti.

“Spesso ci si chiede perché i nostri alberi non producano i frutti che ci aspettiamo, e la risposta è quasi sempre legata ad un problema che si presenta nella fase di fioritura, e/o di impollinazione e/o di allegagione (il passaggio da fiore a frutto messo in atto dal processo di impollinazione)”.

Fioritura e allegagione, in particolare, sono momenti fondamentali del ciclo di fruttificazione degli alberi da frutto. Fioritura: è il momento più delicato. Una stagione invernale troppo calda può indurre un’apertura anticipata delle gemme a fiore. Nel caso invece dell’arrivo di una gelata tardiva, ad esempio a fine marzo o nei primi di aprile, si potrebbe pregiudicare irrimediabilmente l’intero ciclo della pianta. Allegagione: dall’allegagione dipende il potenziale di produzione della pianta. Da questo momento, infatti, inizia lo sviluppo del frutto.

Il primo obiettivo a cui puntare è quello di favorire una omogenea apertura delle gemme che consentirà di raggiungere una fase di fioritura e di conseguenza una fase di allegagione omogenee e abbondanti. Per questo scopo consigliamo l’applicazione del prodotto Cento Fiori; prodotto naturale, ricco di sostanze biostimolanti, consentito in agricoltura biologica. Favorisce una uniforme ripresa dell’attività epigea delle piante.

        

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